mercoledì, luglio 12, 2006

ITALIA CAMPIONE DEL MONDO!!!!!!!!!


C’è voluto un po’ per preparare questo post…
La gioia è talmente tanta che si rischia di cadere nell’ovvietà! E poi bisognava riprendersi dalla festa grande di tutta l’Italia…
Già l’Italia, finalmente l’Italia è unita (o almeno si spera) e tutto grazie ad una coppa, ma non una coppa qualsiasi… La Coppa!
Dopo tutte le polemiche, ora la Nazionale è grande… ma prima? Dov’erano tutti prima? Quando nessuno avrebbe scommesso un euro sui nostri giocatori?
23 persone hanno regalato all’Italia un sogno: abbiamo festeggiato, gridato, esultato e li abbiamo amati, cantati ed esaltati per due giorni di fila… ma ora già iniziano le nuove polemiche, che ovviamente sono in linea con quelle che arrivano dall’estero (e certo, vi ricordate? L’Italia è un popolo di filo-stranieri!)…
1) L’Italia ha vinto per fortuna
Certo, infatti è stata solo fortuna il gol di Grosso dopo 119’… diciamoci la verità, rode che i nostri giocatori ci hanno creduto sempre, più degli altri, provandoci e lottando fino all’ultimo minuto prima dei rigori…
2) L’Italia ha avuto il girone più facile!
Certo, infatti la Francia s’è scontrata subito col Brasile, ed è solo per questo che rischiava di non qualificarsi… ah già anche l’Inghilterra e la Germania hanno avuto un girone difficilissimo…
3) I giocatori italiani sono fallosi!
Certo, e Zidane era solo stanco… tutti gli altri falli da dietro che abbiamo visto dagli altri mica erano reali… gli avversari scivolano e cmq vanno sempre sulla palla, noi siamo dei fallosi che vogliono male a tutti!
4) La vittoria dell’Italia sulla Francia non è meritata!
Questa è per me difficile da capire… la Francia ha battuto tutte le squadre solo perché gli altri giocavano da schifo (vedi Brasile, che proprio non ha giocato), ha segnato spesso su rigore (e a noi hanno rotto per quello segnato da Totti contro l’Australia… ma andate a pescare vah!), e solo perché ha giocato meglio di noi il secondo tempo merita di vincere il Mondiale?!?!? Merita di vincerlo più di noi quando abbiamo vinto nonostante tutti fossero contro?!?! Mah!!
5) Un giornale francese ha commentato che durante la festa a Roma ci sono stati cori razzisti contro la mamma di Zidane
Beh, direi che proprio la stampa estera dovrebbe chiudere “la penna”… ci hanno massacrati, ci hanno datato dei parassiti, dei pizzaioli, dei razzisti, dei mammoni, dei fortunati, dei “nati stanchi” ecc… ec… e si lamentano perché in un festa (dove ci sono sempre i cretini) ci sono state due o tre persone fuori dal coro?!?
Vabbè va diciamo che je rosica e pure tanto…

Ma il culmine lo raggiungiamo con “l’affare Zidane”, ed è qui che vorrei soffermarmi: Zidane ha tirato una testata in pieno petto a Materazzi in risposta ad un insulto.
Zidane è stato espulso subito.
Ora magicamente la colpa ricade su Materazzi, perché lui l’ha provocato! Gli ha detto cose terribili… ora la FIFA apre un inchiesta e Der Spiegel (ma vah?!? Chissà come mai proprio loro… je rosica ancora) propone addirittura di dare alla Francia la vittoria a tavolino… perché è molto più grave un insulto verbale che una testata!!
Premetto che Materazzi può aver sbagliato ad insultare Zidane, ma questo non giustifica il gesto del francese! Ed invece la stampa tutta è contro Materazzi perché il “povero Zizou” si è solo difeso, ha difeso il suo onore…
Il nostro caro Cossiga chiede scusa a Zidane per l’insulto… avete sentito qualche francese chiedere scusa a Materazzi per la testata?!?!
La stampa francese rende omaggio a “Re Zizou” comunque… avete visto un giornale italiano rendere omaggio a Totti per la sputacchiata?!?!?
La FIFA apre un’inchiesta per capire perché Zidane è diventato un ariete… avete mai visto la FIFA aprire un’inchiesta per verificare i molti gol annullati nel mondiale nippo-coreano all’Italia?!?
Zidane ha sbagliato, ma Materazzi l’ha provocato… avete mai visto un fallo da reazione nato dal puro divertimento?!? Credono forse che Zidane sia l’unico ad essere insultato?!?! NO, però è l’unico che ha reagito così… ma tutti sembrano essersene dimenticati, per trovare un nuovo colpevole…
Beh perfetto, vorrà dire che la prossima volta che qualcuno insulta, chessò, i miei coniglietti, che io adoro, sarò autorizzata a tirargli una testata in pieno petto, perché tanto sono stata provocata…
Io capisco tedeschi e francesi, insomma, non hanno mai nascosto di odiarci cordialmente… credono che l’Italia abbia organizzato sia l’espulsione di Zidane sia la “pubblicità” alla gomitata di Frings, tutti hanno fatto muro per difendere le proprie nazionali, senza ammettere che hanno sbagliato e perso… ma gli italiani no, proprio non li capisco… per questa voglia di non dire mai “Brava Italia”….
Io invece dico che siamo i migliori, in tutti i sensi… anche per la gomitata di De Rossi, anche per l’eventuale insulto di Materazzi… siamo i migliori perché da noi nessuno giustifica quando si sbaglia anzi!
Siamo i migliori perché da noi chi rimane in panchina non piagnucola tutto il giorno! Siamo i migliori perché da noi c’è chi non fa tanto il fuoriclasse ma da l’anima per la squadra! Siamo i migliori, perché da noi nessun giornale ha mai insultato gli avversari né prima né dopo una partita! Siamo i migliori, perché noi quando perdiamo diciamo “non meritavamo di perdere, abbiamo giocato bene, ma comunque l’avversario è stato migliore”! Siamo i migliori, perché noi non abbiamo mai detto quando abbiamo perso, che vincere ai rigori non è vincere! Siamo i migliori, perché noi non tiriamo fuori gli scandali di casa altrui solo per sentirci meno perdenti! Siamo i migliori, perché da noi quando qualcuno fa fallo, non c’è giustificazione, perché la violenza non risolve mai nulla! Siamo i migliori, e gli altri lo sanno… per questo Blatter non c’era alla premiazione… per questo i tedeschi ci hanno insultato prima dello scontro… per questo Platini “non sa chi sia questo Grosso!”…. per questo Beckembauer diceva che saremmo stati penalizzati dagli scandali…
Siamo i migliori, perché noi questa Coppa ce la siamo meritata più degli altri perché la volevamo col cuore! Questa Coppa è il simbolo dell’Italia che, nonostante sia un po’ malmessa, lotta, soffre e alla fine vince!!!
GRAZIE AZZURRI!

martedì, luglio 04, 2006

Mondiali, continuano le polemiche: "Bild" attacca: "No pizze italiane"

Forma di protesta per squalifica Frings
Continua l'attacco della stampa tedesca contro l'Italia. Dopo il "Der Spiegel" che aveva apostrofato gli italiani descrivendoli come "parassiti" ora è la "Bild" ad accusare gli azzurri a seguito della squalifica di Frings. Il tabloid tedesco ha invitato a boicottare le pizzerie italiane come forma di ritorsione: "Siete contenti? - la domanda retorica - Ballack, Klose e il resto vi torceranno come spaghetti", la minaccia.
Era solo in cerca di un ulteriore pretesto per passare all'attacco. Sembra che insultare l'Italia e gli italiani attraverso la loro nazionale sia lo sport preferito dalla stampa tedesca. Dopo gli epiteti riservati nei giorni scorsi quando, dopo la vittoria con l'Australia, gli azzurri erano stati definiti "parassiti" dal "Der Spiegel" salvo scuse di rito poi prontamente giunte, è la Bild ora ad attacare l'Italia a seguito della squalifica comminata a Thorsten Frings alla vigilia della semifinale tra Italia e Germania. Infatti, il tabloid tedesco addebita la decisione della Fifa alle ipotetiche pressioni esercitate dagli azzurri per non permettere al mediano tedesco di scendere in campo. Ed allora dalle colonne del quotidiano si leva il singolare invito ai tedeschi di boicottare le pizzerie italiane come forma di protesta. Immediata la risposta di Fabio Cannavaro, napoletano doc, che ha difeso le tradizioni culinarie della sua terra: "Cari tedeschi - ha detto salendo sull'autobus in procinto di lasciare lo stadio di Dortmund - Non sapete cosa vi perdete: chi vo' ffa ffa", ha detto in chiaro dialetto napoletano.E poi come di consueto le irriverenti illazioni condite di minacce: "Siete contenti? - questa la domanda retorica - La stampa italiana gode da matti, ma vi faremo passare la voglia di ridere, poichè da subito chiediamo il boicottaggio della pizza e martedì Ballack, Klose e company vi torceranno come spaghetti". Poi l'appello patriottico e patetico ai Panzer di Klinsmann: "Ragazzi, giocate per Frings, per la Germania del pallone, per farci festeggiare un trionfo nero-rosso-oro e per mandarci domenica a Berlino a combattere per il titolo". Senza il centrocampista, sottolinea enfaticamente il giornale, "si sgretola la nostra squadra ideale per la madre di tutte le partite". Anche Theo Zwanziger, presidente del Dfb, la Federcalcio tedesca, ha dichiarato subito dopo aver appreso la squalifica di Frings che "questa è per la squadra tedesca una ragione in più per battere gli italiani, affinchè Frings possa giocare la finale". Ebbene, secondo i tedeschi la responsabilità per la squalifica di Frings va ricercata altrove appigliandosi a falsi stereotipi e ad ormai anacronistiche descrizioni della furbizia degli italiani. L'unico colpevole della squalifica, lo dice il buon senso, è il solo Frings e non fa niente se i tedeschi non mangeranno la pizza, la mangeranno gli italiani...magari con i krauti!!!

http://www.tgcom.mediaset.it/mondiali/articoli/articolo317145.shtml

Continuano le illazioni dei tedeschi contro l'Italia e la Nazionale... ed a questo punto mi sorge una domanda spontanea... perchè non interviene nessun autorità politica?
Appena qualche giornale italiano insulta qualsiasi nazione straniera scatta subito la "crisi internazionale" con tutti i politici delle altre nazioni sul piede di guerra... quando dall'estero insultano l'Italia non viene mai presa nessuna posizione ufficiale!
Il problema è che ormai l'Italia è un paese di "filo-stranieri", siano essi filo-inglesi, filo-tedeschi, filo-americani, filo-francesi... il patriottismo in Italia è una barzelletta... siamo tutti in grado di indignarci di fronte a certi commenti, ma mai nessuno che dice "sì ok, magari l'Italia non sarà perfetta, ma anche gli altri non è che stanno messi meglio!"
Le vacanze? Tutti all'estero! Al ristorante? Cinese, messicano, brasiliano... scegliete voi...
Io credo che l'Italia sia un paese splendido, con dei luoghi meravigliosi da visitare ed una cultura (anche culinaria) da non invidiare nessun paese... purtroppo molto spesso questa bellezza viene rovinata da eventi, diciamo così, politici ed economici, ma non credo che negli altri paesi le cose vadano diversamente (vedi Parigi e le sue recenti vicissitudini)... e soprattutto non credo che per questo debba essere messa alla cogna o esiliata a ruolo di perenne "seconda scelta"...
Spero che stasera l'Italia batta la Germania per insegnare ai tedeschi la modestia e per far capire che la nostra Nazione ha ancora tanto da dare, per insegnare che non sempre "l'erba del vicino è sempre più verde" e per farci rimanere, ancora una volta, tutti uniti a tifare un'unica Nazionale Azzurra!!
Forza Azzurri!!! sia mai che porta fortuna!!! :-)

venerdì, giugno 30, 2006

Mondiali & Polemiche: Der Spiegel fa marcia indietro...

Da Il Giorno
Italiani parassiti, 'der Spiegel' si scusa Cannavaro: 'Mi sento offeso dagli stereotipi' La rivista tedesca ha ammesso la gaffe. Anche Nesta sull'argomento: 'Ma quali parassiti, siamo un popolo di lavoratori'
Duisburg, 28 giugno 2006 - Der Spiegel si scusa con l'Italia. Dopo aver cancellato gia' ieri il termine 'parassiti' usato in un suo articolo sulla versione on line a proposito degli italiani, la rivista tedesca ha ammesso la gaffe. ''L'articolo di ieri ha superato in alcuni punti i limiti del buon gusto - scrive Der Spiegel on line - La Direzione si scusa per il fatto che il testo sia stato pubblicato senza correzioni redazionali''. Lo Spiegel è tornato sui suoi passi, dopo le critiche seguite alla pubblicazione sul sito del settimanale tedesco di un commento di Achim Achilles sugli italiani "parassitari". E così alla fine dell'articolo compare adesso la seguente nota in italiano e tedesco: "Nella prima versione di questo testo satirico gli uomini italiani sono stati definiti come "forme di vita parassitaria".
Lo spunto lo aveva dato il rigore generosamente concesso ieri al 95' contro l'Australia, rimediato da Fabio Grosso e trasformato da Francesco Totti. L'editorialista Achim Achilles paragona i nostri calciatori ai tanti italiani che incontra in vacanza sull'Adriatico: "forme di vita parassitarie", scrive, mammoni che sfruttano le donne e non sanno fare altro che lagnarsi. Il testo è corredato da una foto, Totti che fa l'ormai famoso gesto del 'ciucciotto'. La didascalia recita: "Totti si succhia il pollice: è normale negli uomini italiani".
Il tipico uomo italiano, chiamiamolo Luigi, è continuamente impegnato a mostrare la propria impotenza. L'obiettivo di vita prioritario di Luigi è evitare ogni sforzo. In questo lo aiuta la 'Mamma', che gli lava i calzini di mezza seta e gli cucina ogni giorno la pasta con un sugo denso. Quando ha all'incirca trent'anni, l'uomo italiano cambia la cuoca. Si sposa per riprodursi. Le conseguenze sono terribili: un'ex bella e radiosa ragazza italiana si trasforma nel giro di pochi mesi in una macchina da cucina dai fianchi larghi - una nuova mamma". Achilles commenta poi gli effetti dell'"italiano medio" nello sport, "come ognuno può vedere ogni anni milioni di volte sulle spiagge dell'Adriatico. Ha bisogno di ore per ungere d'olio il suo corpo esile e la sua chioma e per infilare i suoi poco spettacolari attributi virili in un costume di gran lunga troppo stretto. Poi se ne va tutto impettito per ore, per giocare alla fine cinque minuti sulla spiaggia. Poiché si esaurisce subito, gli basta il più lieve contatto dell'avversario per cadere a terra in modo melodrammatico. E mentre cade lancia un'occhiata in giro per vedere se nel pubblico ci sono sufficienti persone, soprattutto donne, che possano compatirlo e tirarlo su. Le languide occhiate alle turiste tedesche sono il fondamento di vita dell'uomo italiano".
Alla fine Achilles spiega che questo è davvero successo, durante la partita con l'Australia, con Grosso che cade in area e Totti che segna il rigore, e conclude: "Venerdì saranno i taglialegna dell'Ucraina ad essere oliati e impiastrati. Così gli italiani arriveranno di nuovo fino alla semifinale. Ma poi, cari Luigi, non è sempre domenica. Noi abbiamo ancora un paio di conti aperti dall'ultima vacanza italiana".
LA REPLICA DI NESTA ''Italiani parassiti? No, italiani lavoratori''. Cosi' Alessandro Nesta risponde a uno dei tanti epiteti negativi attribuiti dalla stampa estera all' indomani della sofferta vittoria con l' Australia. L' aggettivo era stato usato dall' edizione on line del tedesco 'Der Spiegel'. ''Gli italiani sono andati in tutto il mondo ed hanno portato la loro esperienza - ha replicato Nesta, nella conferenza stampa di Casa azzurri -. Dalla moda alla ristorazione, siamo un popolo di lavoratori. Ci criticano per come siamo, pero' poi vogliono vestire e mangiare come noi. C' e' un po' di invidia ...''
CANNAVARO E' OFFESO ''Mi sento offeso come italiano questi stereotipi fanno parte di una cultura vecchia e abusata''. Il capitano Fabio Cannavaro risponde cosi' alle critiche dei giornali tedeschi alla nazionale italiana.

http://ilgiorno.quotidiano.net/art/2006/06/28/5422787

Da Repubblica
Il giornale tedesco fa marcia indietro dopo aver chiamato "parassiti" gli italiani" La satira deve far ridere ma l'articolo ha superato i limiti del buon gusto"Insulti all'Italia, stop di Der Spiegel:"Abbiamo sbagliato, scusateci"
DUISBURG - Der Spiegel si scusa con l'Italia. Dopo aver cancellato già ieri il termine 'parassiti' usato in un suo articolo sulla versione on line a proposito degli italiani, la rivista tedesca ha ammesso la gaffe. "L'articolo di ieri ha superato in alcuni punti i limiti del buon gusto - scrive Der Spiegel on line - La Direzione si scusa per il fatto che il testo sia stato pubblicato senza correzioni redazionali". Scuse ufficiali quelle della rivista tedesca. Dopo un attacco che aveva suoerato, di gran lunga, il confine del semplice sfottò sportivo. "La satira può essere velenosa, deve accentuare, esagerare. Non deve tuttavia essere così equivoca da offendere solo" si legge sulla rivista. "Il nostro columnist Achim Achilles ha il compito di formulare nella sua rubrica articoli al limite della 'political uncorrectness' - prosegue Der Spiegel - Ciò riesce quasi sempre con senso dell'umorismo e charme. In questo caso invece no. Il suo articolo, in alcune sue parti, ha superato i limiti del buon gusto, in altre ha accumulato clichè che sommati assieme hanno suscitato malintesi e indignazione". E' a questo punto che arrivano le scuse della direzione del giornale: "Non era e non è nostra intenzione ferire i sentimenti delle persone, come è evidentemente successo con quest'articolo". "Già ieri, in un'aggiunta redazionale all'articolo modificato, abbiamo presentato le nostre scuse sia in lingua tedesca che italiana - conclude il giornale - Oggi lo abbiamo ritirato completamente dalla nostra versione online". (28 giugno 2006)
http://www.repubblica.it/2006/06/speciale/mondiali/servizi/spiegel-ritira/spiegel-ritira/spiegel-ritira.html

Dopo lo scandalo di calciopoli (ricordiamoci che Beckenbauer avevà già detto che l’Italia avrebbe pagato in campo i problemi giudiziari), la Nazionale è continuamente sotto inchiesta da parte di tutta la stampa nazionale e internazionale: se dopo la partita col Ghana i complimenti sono fioccati in casa azzurra, dopo il rigore contro l’Australia la stampa ci ha massacrati…
I giocatori dicono che ci criticano perché ci temono, io credo, da perfetta ignorante di calcio, che gli Azzurri possano dare molto di più di come stanno facendo… questo sarebbe l’anno giusto per vincere il Mondiale, ci potrebbe riscattare da tutte le polemiche sul calcio e sull’Italia!
I giocatori devono dare il massimo perché la finale la devono a tutti gli italiani, che nonostante tutto, si ritrovano di fronte alla televisione o di fronte ai megaschermi o addirittura negli stadi tedeschi a tifare questa nazionale che, come dice la famosa pubblicità, ci fa sperare, piangere, ridere, tifare…
Stasera c’è l’Ucraina… sulla carta sembra una partita facile, ma l’Italia non può permettersi di credersi superiore: le altre peccano troppo di superiorità, noi dobbiamo dimostrare, con l’umiltà e l’impegno, che l’Italia è ancora leader nel calcio!

Forza Azzurri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì, giugno 29, 2006

La Germania rimpiange Bruno...





Da Il foglio
Berlino. In Germania l'orso Bruno è diventato un eroe nazionale. Tanto che per dargli lustro martedì molte testate hanno ricordato che è morto nella terra di Papa Ratzinger: la Baviera. Nessuno ha però raccontato la leggenda di San Corbiniano, il fondatore della diocesi bavarese di Frisinga che ha indotto il Pontefice ad avere nel suo stemma anche l'effige di un orso, oltre alla conchiglia. San Corbiniano era in viaggio per Roma quando un orso sbranò il suo cavallo. Il santo, per punizione, gli caricò sulle spalle il fardello portato fin lì dal suo animale e soltanto quando giunsero a Roma lo lasciò libero. Per Benedetto XVI l'orso della leggenda rappresenta il peso e la speranza della vita. Con Bruno, invece, il cucciolo di due anni partito dalle valli trentine, la sorte non è stata così clemente.Dopo sette settimane di scorribande tra le alpi del Tirolo austriaco e quelle bavaresi è stato abbattuto alle 4.50 del mattino di lunedì, nei pressi del Spitzingsee. Ma anche se nessuno ha citato questa coincidenza, i pezzi non sono stati meno ispirati. L'austero quotidiano Frankfurter Allgemeine ha deciso di fare uno strappo alla regola, concedendo a Bruno l'onore di uno dei suoi due editoriali in prima pagina, addirittura quello più lungo, dove normalmente si discetta sullo stato della nazione e del mondo. Nel necrologio Reinhard Wandtner, l'autore, ha ricordato che proprio l'orso è uno dei primi animali, se non il primo, con i quali i tedeschi instaurano un rapporto affettivo. Quello in versione peluche, però, Teddybàr. Poi, ancora in tenera età, imparano che quello in carne e ossa è tutt'altro che un coccolone. I romanzi di Karl May - una sorta di Emilio Salgari tedesco - si tramandano da generazioni, e lì l'eroe si confronta spesso con un esemplare attaccabrighe. Bruno non ha smentito l'immaginazione di May: ha ucciso qualche pollo e magari delle pecore. Ma soprattutto ha spaventato un paio di mountainbiker. "E' che a noi la natura piace possibilmente addomesticata", concludeva Wandtner.L'intreccio con i MondialiLa Bild Zeitung, ha saputo intrecciare mirabilmente la vicenda dell'animale con il calcio: "La sua morte getta un velo di tristezza sull'euforia per i mondiali, le nostre bandiere sono a mezz'asta. Bruno non era un mostro. Era il primo orso che veniva a farci visita dopo 170 anni. Bruno era un ospite a casa di amici". Ma sono stati il berlinese Tagesspiegel e lo Spiegel online ad avergli dedicato i due necrologi più ispirati. Christiane Peitz, sul Tagesspiegel, scriveva: "Ora ci si litiga in tutto il paese. Se non era veramente possibile catturare l'animale. Se fosse tipico o atipico della specie che Bruno attaccasse pecore, polli e non cervi. Se per caso il problema non era lui, ma la madre, l'orsa Jurka, che gli aveva insegnato a cacciare gli animali sbagliati. Put the blame on mame, babe". Poi, dopo qualche divagazione su quel che Bruno rappresentava per noi - la voglia di libertà, di anarchia, ma anche la nostra incapacità di una pacifica coesistenza in senso lato -Peitz concludeva: "L'uomo ha sterminato gli animali feroci per proteggersi. La bestia che è in noi si sfoga invece in altro modo, vedi Portogallo-Olanda, i tradimenti raccontati in diretta dai vip, gli spettacoli teatrali osceni, i film d'azione. Ma i western ci hanno insegnato che solo un eroe morto è un eroe buono. Bruno è morto di una morte dignitosa. Guardando negli occhi il suo nemico. Ora lo vogliono imbalsamare per metterlo in un museo. Ma Bruno è molto più di un trofeo di caccia: è una lezione di umiltà che il genere umano dovrebbe tenere a mente". Per il giornalista dello Spiegel online, invece Bruno era come Annibale che, con il suo esercito e con quaranta elefanti al seguito, aveva attraversato le stesse Alpi per raggiungere la terra promessa: la Baviera. "Bruno non aveva alcuna voglia di starsene a casa e vivere con i~genitori fino a trent'anni, come fanno gli italiani". Ma "come il giovane Amleto di ritorno alla corte di Danimarca, anche Bruno era giunto in Baviera per rendersi conto che non era affatto il benvenuto". La morte di Amleto, per quanto eroica, ha però troppi comprimari. E così il pezzo si chiude con un altro paragone: "E' un destino tragico quello che condanna coloro che hanno una luce speciale a spegnersi per primi. Bruno rientra in una lunga schiera di celebrità le cui vite si sono spente troppo presto. Elvis, Marilyn Monroe, Jimi Hendrix, John Lennon, la principessa Diana... e ora Bruno".

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo316510.shtml

martedì, giugno 27, 2006

Il meraviglioso mondo...


Le persone sono prevedibili.
Quando dico che ho due conigli sembrano scandalizzate… allora io vado a casa, guardo Luna e Tartufo e penso “ma che cos’hanno che non va?!?”
Poi arriva il solito, noioso commento sarcastico “ma poi li mangi?”… è incredibile… passi quando lo dicono gli amici per ridere e scherzare, ci fai la battuta: in fondo Rocco li minaccia sempre aprendo il forno… ma quando le persone lo dicono veramente, magari con cattiveria, sapendo che questa cosa a te comunque dispiace, allora come bisognerebbe rispondere…
Se ogni volte che le persone mi dicono così guadagnassi un euro sarei ricca… magari dovrei provarci…
E se rispondi ironicamente ma per le rime, beh non capiscono… o sono sceme, o sono stordite oppure forse lo fanno apposta…
Così ho analizzato bene i loro commenti e sono giunta ad una conclusione: invidia…
Sì, credo che l’invidia sia l’unico motivo… invidia perché loro sono ignoranti in materia e credono che il coniglio non sia “valido” come un cane o un gatto, invidia perché ho due batuffoli di pelo che mi dimostrano il loro affetto come gli altri animali, invidia perché loro non possono fare parte di questo mondo…
Ma com’è il mondo dei conigli?
E’ molto particolare e non è per tutti… non è per tutti perché la base del rapporto con questi animali è proprio nel capire il loro modo di essere e adattarsi a loro, non viceversa come siamo abituati a fare coi cani e i gatti!!
A San Valentino del 2005 Rocco mi ha regalato una coniglietta testa di leone, Luna… quand’è arrivata sono rimasta stupita dal fatto che avesse deciso di regalarmi proprio un coniglio… ho iniziato ad informarmi su internet ed ho scoperto subito che la maggior parte delle cose che avevamo comprato (cioè mangimi vari) erano schifezze inutili e dannose……. Bene, come inizio non c’è male…
Ricerca di un veterinario esperto e cure, vaccini, uscite al parco, coccole, giochi, danni… tutto con il “suo” stile… la sera, quando sono seduta sul divano, viene vicino a me e appena l’accarezzo si appiattisce tutta, diventando una batuffola di pelo… e se smetto lei si gira e mi lecca… però quando è stufa, salta giù e se cerchi di prenderla scappa… oddio veramente se capisce che la vuoi prendere in braccio scappa sempre!!!
Lei è con noi ormai da un anno e mezzo... ad aprile è arrivato Tartufo, coniglietto ariete…
Per convincere Rocco ad adottare Tartufo!!! Uuuuu, non ne voleva proprio sapere, sembrava che gli avessi chiesto di prendere un tirannosauro rex!!!
Alla fine ha ceduto (ah, l’amour!!) e così è arrivato lui… profondamente diverso da Luna: più curioso, molto più “esagitato”, ma meno coccolone… la sera lui non sale mai a farsi coccolare, però ti segue dappertutto, non è contento se non ti sta vicino… ecco questo è il suo modo per dirci che ci vuole bene…
L’abitudine delle persone a pensarli come peluches, come oggetti inanimati che devono solo stare in gabbia e farsi prendere in braccio, l’abitudine a pensare (?!?!) che debbano rimanere sempre piccoli, che non si ammalino mai, che non abbiano bisogno di cure, beh tutte queste informazioni errate hanno contribuito a creare un boom nei negozi di animali delle vendite di questi graziosi animaletti… peccato che, anche per loro, c’è sempre il triste “dono” umano dell’abbandono…
Tartufo è stato adottato dalla AAE Conigli (link a lato)… se le persone facessero un giro su questi siti, se prima di comprare una vita si informassero bene, ora non ci sarebbe la sezione adozioni… e purtroppo questo succede ogni anno, ogni mese per ogni cane, gatto, coniglio acquistato per soddisfare l’euforia del momento e poi improvvisamente scoperto troppo grosso o troppo piccolo, troppo vivave o poco socievole, troppo costoso o poco “utile” durante le vacanze…..
Ogni volta che mi trovo a parlare con qualcuno che vuole prendere un animale lo prego sempre di provare nei canili, nei gattili o presso le associazioni varie… so già che al 90% questa persona non lo farà perché c’è il bisogno (?!?!) di avere un amico peloso di razza, oppure “certificato” oppure piccolo da far crescere… nessuno pensa che invece lì fuori ci sono degli animali, con un cuore, abbandonati da uomini e famiglia solo perché diventati un peso….
Ahhhhh, se solo quest’anno, invece di abbandonarli, ne adottasero uno (ma sul serio!!!) e per concludere, qualcuno dice che chi adotta un animale lo fa per non prendersi responsabilità e non avere figli…ah, beata ignoranza!!!!

PS: ovviamente il discorso battute non vale per la mia amica Miky, lei può farle perché tanto sa che prima di mangiare i miei mangio i suoi gatti (Atto e Micia)… per la Patty… non so, vedremo…dipende da com'è il suo di gatto....

lunedì, giugno 26, 2006

La casa degli spiriti

“La casa degli spiriti” è uno dei miei libri preferiti.
Parla di una famiglia e soprattutto delle donne di questa famiglia.
E della loro forza.
Sono figlia di genitori separati e prima che mia mamma si risposasse ho vissuto con lei e con mia nonna: ho due zie e tutti cugini maschi; mio nonno e mio zio sono morti, l’altra mia zia è separata… il primo commento sarebbe “poverina, chissà quanto hai sofferto”… no, no, ci sono sofferenze ben peggiori… non voglio entrare nel discorso sulla sofferenza o meno e sulla necessità o meno di certe scelte…
Però pensare alla mia famiglia, diciamo “insolita”, mi aiuta spesso a superare alcuni aspetti della vita di tutti i giorni…
Mia zia. La zia Lalla.
Vedova, senza figli.
Dal giorno della separazione dei miei genitori lei e suo marito si sono presi cura di me (e di mia mamma) come se fossi figlia loro… ed è come se lo fossi… io sono molto simile a lei…
Però lei è una donna forte, e non capisco neanche dove trovi la forza che ha.
Lo zio Raf è morto per un tumore ai polmoni… i medici si sono stupidi del fatto che lei, giovane com’era all’epoca (parliamo del 1989), avesse deciso di portarlo a casa e di passare gli ultimi due mesi con lui, sopportando da sola tutte le sofferenze…
Ora l’altra mia zia è malata. Ha un tumore. Al polmone.
E lei la sta curando… vive da lei, l’aiuta in casa, la porta a fare le visite, a fare le cure… se è a terra la sgrida, se sta male la cura, se è allegra è felice con lei…
Dorme se dorme lei e mangia se mangia lei…
E il suo calvario è ricominciato
Ho fiducia nel Signore, prego che mia zia guarisca…ma la sua forza... la forza di questa donna è una cosa che non dimenticherò mai...
Ma non voglio soffermarmi troppo sulla sofferenza… credo che quando, fra molto tempo, la zia Lalla mancherà io non la ricorderò per quanto ha sofferto, ma per quanto ha lottato… e per il rapporto che abbiamo…
Un rapporto fatto di poche parole, di gesti, di feeling… quando andavo a dormire da loro e la sera cantavo in giro per casa e mio zio le diceva “sembra tua figlia! E’ sempre allegra come te”, oppure quando eravamo al mare e ci sdraiavamo su lettini vicini in spiaggia e lei sfogliava la sua rivista e io il mio giornalino… bastavano questi momenti e io mi sentivo parte di una magia particolare… lei col suo capire al volo le cose senza neanche nominarle, lei che quasi sentiva le cose prima che succedessero… e quel suo insegnamento di forza, l’insegnamento per non dimenticare che anche il giorno più brutto sarà seguito da uno un po’ meno brutto e da uno improvvisamente bello… magari un piccolo istante di felicità! Tutti gli insegnamenti che mi sta lasciando, tutti i suoi pensieri... come fossero un'eredità... un tesoro da saper coltivare e usare...
Lei è il vero fulcro della mia famiglia assieme a mia nonna, che ormai di sofferenze ne ha viste tante, e stanno infondendo una luce ed una forza che io auguro a tutti!E proprio come nel libro della Allende vorrei che la forza e la passione dei sentimenti, che siano essi amore o odio, felicità o delusione o chissà cos’altro, siano il dono più grande da tramandare di donna in donna esattamente come stanno facendo loro, lottando ogni giorno con amore e col sorriso sulle labbra…

http://www.merraigan.it/casaspiriti.htm